compleanno: odi et amo


E’ capitato anche a me, lo ammetto, di dimenticarmi una cazzo di data. Il compleanno di qualcuno. E mi sono morsa i gomiti e le mani e gli alluci. Ma dai, succede! Eppure quando capita a te ti senti offesa, eccome. Oggi è il mio fottuto compleanno. E’ inquietante vedere che allo scoccare della mezzanotte la prima persona che ti fa gli auguri non è la tua migliore amica, o tua madre o tua sorella. Non è la gente che frequenti o altro. E’ strano pensare che alcuni, a metà giornata, ancora non te li hanno fatti. E pensi: “ma che merda“, poi però pensi “capita“.

Il giorno del tuo compleanno hai molte rivelazioni, che apparentemente appaiono superficiali ma che però ci pensi, dai. Magari poi ti chiedono scusa e ti passa tutto, però lì per lì ci pensi, dai. Siamo tutti un pò bambini quando si tratta del compleanno o dell’anniversario. Tu ti dimentichi? No, non può essere. O quelli che non senti più o ti sei lasciata o hai litigato che in fondo al cuore pensi: “e se questa fosse l’occasione per rifarsi vivi?“. Ma poi non è quello che vuoi. Io, per esempio, non lo farei mai e non l’ho mai fatto.

Poco da dire a riguardo se non che il giorno del tuo compleanno è bello ma è brutto, perchè ti fai tutti ‘sti film, ‘ste menate, perchè pesi ogni cosa, ogni gesto. Perchè ti imbarazza ricevere i regali, perchè li devi scartare e fingere che ti piacciano, perchè devi piagnucolare e abbacciare tutti. Ma è stupendo perchè racchiude in sé il cerchio del meglio che ti è accaduto in un anno. Ogni volta, al mio tavolo, questo giorno, siedono persone diverse. Vorrei, tantissimo, che questa volta fossero le stesse dell’anno prossimo. Chiedo troppo? So che non sarà così, almeno, non tutte.

Ogni volta si acquista un anno, ma si perde per strada qualcuno.

Il compleanno pareggia sempre i conti.

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